Seleziona una pagina

Nel Parco delle Alpi Liguri ogni visita diventa una sorpresa: in poco più di un’ora d’auto si passa dal mare alla montagna, tra la Riviera dei Fiori e la Costa Azzurra dietro l’angolo sino alla vetta del Saccarello e alla stazione sciistica di Monesi.

Non si fatica a trovare un “perché” a questo Parco: eccezionale biodiversità, ovvero una straordinaria alternanza di ambienti naturali all’interno di uno spazio ridotto, che nel corso delle ere geologiche ha creato un vero mosaico di specie vegetali, molte delle quali endemiche (cioè esclusive di questo territorio) e al limite del loro areale di appartenenza.

La posizione geografica, le differenze di substrato ed il clima sono i fattori principali che rendono questo ambito territoriale uno dei più ricchi dal punto di vista floristico, tanto da essere considerato fra i “paradisi botanici” del continente europeo. Nei 6.000 ettari di questo territorio, infatti, è stata stimata la presenza di quasi 3.000 specie vegetali, una concentrazione enorme (circa il 50% dell’intera flora nazionale) se paragonata all’ampiezza della regione.

Il motivo di questa straordinaria biodiversità si trova non solo nell’abbondanza di microambienti e nella varietà dei suoli, ma anche nella storia geologica dell’area Parco: le fasi glaciali e interglaciali succedutesi nel tempo provocarono svariati flussi migratori di specie, che furono dunque in grado di adattarsi a climi diversi.

Il Direttore dell'Ente Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri

LE SPECIE VEGETALI DEL PARCO

Un mosaico vivente colora qui le stagioni: la sassifraga a foglie opposte (Saxifraga oppositifolia), che solitamente vive in Alaska e Groenlandia, in Scandinavia e Siberia, qui si affaccia sul mare a poca distanza da piante di timo, cactus e fichi d’India (SIC/ZSC Monte Toraggio– Pietravecchia); le orchidee mediterranee affiancano la genziana ligure (Gentiana ligustica) (SIC/ZSC Cima Piancavallo – Bric Cornia).

Lande di rododendri (Rhododendron ferrugineum) anticipano le uniche popolazioni liguri di salice nano (Salix serpyllifolia) (SIC/ZSC Monte Saccarello-Frontè); praterie alpine (SIC/ZSC Monte Monega-Prearba), lariceti (SIC/ZSC Monte Gerbonte) e faggete (SIC/ZSC Bosco di Rezzo) seguono in una manciata di chilometri alla macchia mediterranea.

Molte le specie di straordinaria importanza perché endemiche, rare o al limite dell’areale: tra le altre, la sassifraga callosa (Saxifraga lingulata), la carice di Tenda (Carex tendae), la splendida primula impolverata (Primula marginata), la silene campanula (Silene campanula), il rarissimo rapòntico di Bicknell (Stemmacantha heleniifolia ssp. bicknellii), la meleagride di Moggridge (Fritillaria tubaeformis ssp. moggridgei), l’aglio a fiore di narciso (Allium narcissiflorum) e il giglio a fiocco (Lilium pomponium). Altre specie rarissime anche a livello mondiale sono l’euforbia di Vallino (Euphorbia valliniana), la moehringia di Lebrun (Moehringia lebrunii), la timelea dioica (Thymelaea dioica).
L’euforbia di Vallino la si trova solo qui, sulle Alpi Marittime e sulle Alpi Cozie; il fiteuma di Balbis e il rapontico di Bicknell si fermano alle zone di confine con la Francia e il Basso Piemonte; la moehringia di Le Brun è esclusiva delle Alpi Liguri.

Vero scrigno di ricchezze per i botanici è il complesso montuoso del Toraggio (1971 m s.l.m.) – Pietravecchia (2038 m s.l.m.), dove in poco più di un chilometro si passa dagli oliveti alle specie alpine. E’ stato stimato che solo su queste montagne cresca circa un quinto delle varietà della flora presente in Italia: tutto ciò grazie alla compresenza di piante mediterranee ad alta quota e di relitti glaciali ad altitudini ridotte, che convivono con numerose specie endemiche.

Fra queste ultime spicca la sassifraga a foglie opposte (Saxifraga oppositifolia), che solitamente vive in prossimità del Circolo Polare Artico, raggiungendo i 6° gradi di latitudine, ma che qui sulle Alpi Liguri vanta la propria presenza sin dal tempo delle glaciazioni.

I pregi della flora del Parco

Check-list della flora notevole