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Il Centro di Educazione Ambientale del Parco è stato incaricato di avviare una ricognizione territoriale per individuare nei 66 Comuni della Provincia di Imperia le azioni già svolte e/o in corso di realizzazione in tema di adattamento ai cambiamenti climatici.

Il risultato è una ‘fotografia’ del territorio non soltanto dal punto di vista della sua capacità di resilienza agli eventi climatici specifici di ogni zona, ma anche dei bisogni e delle aspettative degli attori locali.

Dalla ricognizione condotta dal CEA del Parco in Provincia di Imperia emerge che nel Ponente Ligure i principali interventi in tema di adattamento ai cambiamenti climatici si concentrano in particolare su:

a) opere di contenimento del dissesto idrogeologico (interventi sulla viabilità, regimazione delle acque, consolidamento dei versanti, ecc.);
b) azioni di contrasto alla diffusione di specie aliene invasive (Vespa velutina, specie vegetali infestanti, ecc.);
c) attività di efficientamento idrico per la prevenzione della siccità;
d) interventi di contenimento del rischio incendi;
e) opere di rinforzo dei litorali (ripascimenti, moli, ecc.);
f) recupero di terreni a protezione della biodiversità;
g) riprogettazione di spazi urbani con nuove aree verdi e piantumazioni;
h) utilizzo di fonti di energia alternative e rinnovabili.


Progetto finanziato nell’ambito dell’accordo Regione Liguria – Ministero per la Transizione Ecologica 

per la costruzione della Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici

L'adattamento ai cambiamenti climatici in Provincia di Imperia

CONTENIMENTO DEL RISCHIO INCENDI

OBIETTIVO: MIGLIORARE L’ADATTAMENTO E LA RESILIENZA DI BOSCHI E FORESTE

Fra le azioni in tema di adattamento ai cambiamenti climatici vi sono gli interventi di contenimento del rischio incendi, per migliorare l’adattamento e la resilienza di boschi e foreste. Secondo la Forest Stewardship Council (FSC) Italia, una ONG che da 20 anni promuove in Italia la gestione forestale sostenibile, il rischio incendi può essere ridotto con una buona gestione del patrimonio forestale e del territorio, creando e valorizzando aree forestali capaci di adeguarsi ai radicali cambiamenti in corso.

FOCUS: Per contenere le fiamme sono utili strade e piste tagliafuoco, tecnologie innovative come sensori di calore, ma anche la pulizia e l’asporto del materiale secco e la formazione di squadre d’intervento.

[Foto: Monte Bignone (Comune di Sanremo), Pista tagliafuoco – L. Patelli]

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FONTI DI ENERGIA ALTERNATIVE E RINNOVABILI

OBIETTIVO: LIMITARE IL RISCALDAMENTO GLOBALE

L’utilizzo di fonti di energia alternative e rinnovabili per limitare il riscaldamento globale è alla base della sfida del XXI secolo per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Il nostro consumo energetico e la dipendenza dai combustibili fossili hanno un impatto enorme sul clima e anche viceversa: i cambiamenti climatici possono alterare il nostro potenziale produttivo di energia e il nostro fabbisogno energetico, ad esempio le modifiche al ciclo dell’acqua possono influire sul normale funzionamento delle centrali idroelettriche.

FOCUS: Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), per riuscire a limitare il riscaldamento globale il mondo ha urgente necessità di impiegare l’energia in modo efficiente, avvalendosi di fonti di energia pulita per far muovere le cose, riscaldare e raffreddare. Le politiche dell’Unione Europea, ma anche e soprattutto gli interventi degli Enti Locali, svolgono un ruolo importante a favore di questa transizione.

[In alto: Comune di Armo, Parco eolico. Sotto: Sanremo, Panchine-ricarica a energia solare – L. Patelli]

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SISTEMI SMART DI SEGNALAZIONE ALLERTA METEO

OBIETTIVO: INFORMARE TEMPESTIVAMENTE LA CITTADINANZA

Presenti già da alcuni anni sul territorio, i sistemi smart di segnalazione allerta meteo si basano su tecnologie di controllo da remoto per informare tempestivamente la cittadinanza attraverso avvisi luminosi e display a led.
L’aumento della quantità e dell’intensità delle precipitazioni, unito all’incremento degli eventi atmosferici estremi, è ormai un segnale tipico e purtroppo sempre più frequente del cambiamento climatico in Italia, con lunghi periodi di siccità seguiti da brevi periodi di piogge sempre più intense e concentrate.

FOCUS: Da un’analisi dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), nel nostro Paese è a rischio idrogeologico il 91% dei Comuni: i sistemi di segnalazione e di allerta come gli impianti semaforici intelligenti, i pannelli a messaggio variabile e i messaggi telefonici di Alert System sono un valido aiuto per informare i cittadini in maniera immediata e tempestiva e prevenire le perdite umane.

[In alto: Comune di Rezzo, Fraz. Lavina. Sotto: Fraz. Monesi di Mendatica, Comune di Mendatica – L. Patelli]

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RINFORZO DEI LITORALI E RIPASCIMENTO DELLE SPIAGGE

OBIETTIVO: PREVENIRE LE MAREGGIATE E LIMITARE L’EROSIONE DELLA COSTA

Le opere di ripascimento delle spiagge e di rinforzo e pulizia dei litorali rappresentano un’altra importante azione di adattamento ai cambiamenti climatici, utile a prevenire le mareggiate e a limitare l’erosione della costa.

La concentrazione degli insediamenti antropici e produttivi e, in parallelo, il progressivo innalzamento del livello del mare accentuano infatti l’arretramento e lo sgretolamento della linea di riva, che ha bisogno di periodici interventi di consolidamento e riporto di materiale sabbioso e roccioso.

FOCUS: Le Linee Guida Nazionali per la Difesa della Costa dai fenomeni di erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici, pubblicate dall’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (ISPRA), evidenziano l’importanza di strategie che tengano conto di tutti i fattori in gioco, naturali e antropici.

[A partire dall’alto: Ventimiglia, nuovo porto turistico – Bordighera, cestino del mare – Imperia, porto commerciale – Imperia, porto commerciale – Diano Marina, litorale – Imperia, porto turistico – Imperia, Parco Urbano – Imperia, Borgo Foce – L. Patelli]

 

                                                       

CONTENIMENTO DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO

                  

OBIETTIVO: PREVENIRE E LIMITARE I DANNI DA ALLUVIONI E FRANE

L’altissimo indice di franosità del territorio italiano, combinato con l’aumento delle precipitazioni, fa sì che il contenimento del dissesto idrogeologico per contrastare alluvioni e frane sia purtroppo la prima e più importante emergenza da affrontare contro i cambiamenti climatici nel nostro Paese. La vulnerabilità del territorio sta variando, specie nei confronti degli eventi a evoluzione rapida: i piccoli bacini sono i più colpiti dall’intensificazione degli episodi di instabilità climatica.

FOCUS: Il documento “Elementi per una Strategia Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici”, elaborato dal Ministero per la Transizione Ecologica, spiega l’importanza delle azioni di potenziamento e mantenimento delle reti di monitoraggio meteo-idro-geologico. In parallelo, l’ISPRA ricorda quanto sia fondamentale l’insieme di interventi strutturali e non strutturali, dalle opere di ingegneria per il consolidamento dei pendii instabili e la difesa dalle alluvioni, alle delocalizzazioni e alle reti di monitoraggio strumentale e/o di allertamento.

[Foto: Fraz. Cènova (Comune di Rezzo), lavori ricostruzione – Fraz. Monesi di Mendatica (Comune di Mendatica), bypass stradale – Fraz. Lavina (Comune di Rezzo), alveo ripristinato]

RECUPERO DI HABITAT E TERRENI

OBIETTIVO: AUMENTARE LA RESILIENZA DEL SUOLO E DIFENDERE LA BIODIVERSITA’

Tutte le azioni volte al recupero di habitat, terreni e muretti a secco sono di primaria importanza non solo per aumentare la resilienza del suolo contro alluvioni e frane, ma anche per difendere la biodiversità animale e vegetale e preservarla dal rischio di estinzione.

L’attuale situazione legata ai cambiamenti climatici rappresenta una sfida e un pericolo per la vita sulla Terra, soprattutto a causa dell’intensificarsi dell’inquinamento e dell’urbanizzazione.

 

                  

FOCUS: Il documento “Cambiamenti climatici e Biodiversità – La sfida dell’adattamento”, elaborato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (ora Ministero per la Transizione Ecologica) in collaborazione con LIPU Onlus, insegna che per il futuro della biodiversità e del suolo è fondamentale proteggere le aree naturali residue e assicurarsi una gestione dei paesaggi compatibile con la conservazione delle specie e degli habitat.

[Dall’alto: terrazzamenti nel Comune di Airole – Fraz. Glori (Comune di Molini di Triora), terrazzamenti e uliveti – Monte Bignone (Comune di Sanremo), recupero habitat – L. Patelli]

RIQUALIFICAZIONE E RIGENERAZIONE URBANA

OBIETTIVO: ANTICIPARE GLI EFFETTI NEGATIVI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI

Per anticipare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici e prevenire o ridurre al minimo i danni, le strategie locali di riqualificazione e rigenerazione urbana sono determinanti per affrontare le conseguenze del riscaldamento globale e ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Le città svolgono un ruolo importante nell’attuazione di queste strategie: il Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia è il principale canale di sostegno dell’Unione Europea a favore dei centri urbani per l’adattamento ai cambiamenti climatici.        

FOCUS: Il Ministero per la Transizione Ecologica favorisce e sostiene interventi quali la creazione di piazze, percorsi e giardini e nuove soluzioni di mobilità urbana e transizione energetica per un utilizzo sostenibile del territorio, basato sulla conformazione e la natura delle città.
L’obiettivo è quello di innescare buone pratiche urbanistiche che siano replicabili e in grado, nel tempo, di attrezzare sempre più e sempre meglio gli insediamenti umani per fronteggiare le mutate condizioni meteo e la loro evoluzione.

[Dall’alto: Imperia, Parco Urbano – Imperia, arginatura del Torrente Prino con pista ciclabile – L. Patelli]


PER SAPERNE DI PIU’

VAI ALLA SEZIONE DEDICATA SUL SITO DEL MINISTERO PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA:
https://www.mite.gov.it/notizie/adattamento-ai-cambiamenti-climatici

SCARICA IL REPORT OSSERVATORIO CITTA’-CLIMA 2021

CONTRASTO ALLA DIFFUSIONE DI SPECIE ALIENE INVASIVE

OBIETTIVO: TUTELARE LA BIODIVERSITA’ E PROTEGGERE LA SALUTE DELL’UOMO

Fra i molti e gravi danni provocati dai cambiamenti climatici vi sono anche quelli legati alle invasioni biologiche di specie non native o “aliene”, generalmente introdotte in ambienti diversi dall’uomo, che si adattano e si diffondono proprio a causa del cambiamento climatico che diminuisce la resilienza degli habitat naturali.

Per tutelare la biodiversità marina e terrestre e proteggere la salute dell’uomo, le azioni di prevenzione e contrasto alla diffusione delle specie aliene invasive includono soluzioni reperibili in natura, ad esempio la reintroduzione e il potenziamento di specie locali più resistenti e la formazione e il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.


FOCUS:
Il Progetto Life ASAP, finanziato dall’Unione Europea, ha l’obiettivo di ridurre il tasso di introduzione delle specie aliene invasive sul territorio italiano e di mitigarne gli impatti, aumentando la consapevolezza e la partecipazione attiva dei cittadini e promuovendo una corretta ed efficace gestione del problema da parte delle Amministrazioni locali.

[Nelle immagini: Imperia, nuove palme contro il punteruolo rosso – Fraz. Buggio (Comune di Pigna), arnie di Ape nera del Ponente Ligure per il contrasto alla Vespa velutina – Pontedassio, Vespe samurai per debellare la cimice asiatica degli ulivi – L. Patelli]

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RAFFORZAMENTO DELLE COLTURE AUTOCTONE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE

OBIETTIVO: ARRESTARE IL DEGRADO E AUMENTARE LA RESILIENZA DEL SUOLO

Il rafforzamento delle colture autoctone e un’agricoltura più sostenibile e resistente contribuiscono ad arrestare il degrado del suolo e ad aumentare la resilienza dell’ambiente naturale e la sua capacità di resistere attivamente ai cambiamenti del clima.

Il sistema suolo è un enorme serbatoio in grado di assorbire CO2 e ridurne la quantità immessa nell’atmosfera: il terreno agricolo e forestale può rimuovere circa un terzo delle emissioni prodotte da combustibili fossili e industria, ma pratiche errate di coltivazione, uso irrazionale di acqua diserbanti e fitofarmaci, taglio di alberi, incendi, siccità e precipitazioni riducono questa capacità, amplificando la crisi climatica e l’insicurezza alimentare.

È per questo motivo che una percentuale crescente di agricoltori sta adottando tecniche di agricoltura conservativa, quali la coltivazione senza lavorazioni, la rotazione delle colture e le colture di copertura, la riduzione di fitofarmaci e fertilizzanti e l’integrazione fra allevamento, silvicoltura e agricoltura, pratiche efficaci sia per incorporare carbonio nel suolo che per conservarlo.

FOCUS: Il riscaldamento globale influisce sui terreni agricoli e sulla sicurezza alimentare, e viceversa l’agricoltura influisce sul clima. Il suolo è una risorsa essenziale per fronteggiare l’attuale cambiamento climatico e garantire a tutti il cibo: è il messaggio chiave lanciato dall’IPCC (Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico) delle Nazioni Unite in uno dei suoi ultimi rapporti speciali dal titolo “Cambiamenti climatici, desertificazione, degrado del suolo, gestione sostenibile del territorio, sicurezza alimentare e flussi dei gas ad effetto serra negli ecosistemi terrestri”.

[Nelle immagini: Fraz. Massabovi (Comune di Imperia), terrazzamenti di lavanda coltivata dall’Azienda Agricola “Biodiversamente” con metodi biologici – Cervo, coltivazione di luppolo dell’Azienda Agricola “Luppolio” – Cipressa, allestimento lavandeto sociale a cura dell’Azienda Agricola “Biodiversamente” – L. Patelli]

PER SAPERNE DI PIU’

ECOVILLAGGI... FUTURO ALTERNATIVO POSSIBILE?

OBIETTIVO: RIGENERAZIONE ECOLOGICA, SOCIALE E CULTURALE

Partiti molti anni fa come sporadici esperimenti sociali, gli ecovillaggi stanno diventando oggi in tutto il mondo l’espressione concreta di un futuro alternativo possibile basato sulla coesistenza e sulla consapevolezza di scelte etiche ed ecologiche.
Si tratta di comunità di persone che vivono nel rispetto dell’ambiente, condividendo attività e spazi ed escludendo il più possibile dalla quotidianità i fattori inquinanti di ogni genere. Insediamenti a misura d’uomo, fondati e vissuti con vocazione ecologica, sociale o spirituale, secondo i principi della vita comunitaria, dell’autosufficienza alimentare e della permacultura.

FOCUS: Secondo Tuttogreen, “alcuni la considerano la più grande utopia del nostro tempo, ispirata a un concetto di sostenibilità ambientale piuttosto radicale. Per altri, invece, potrebbe essere l’unico modello socio-economico possibile per limitare i danni che l’Uomo ha provocato sulla Terra e per sopravvivere ad essi anche in futuro”.

[Nelle immagini: Ecovillaggio di Torri Superiore (Comune di Torri) – L. Patelli]

PER SAPERNE DI PIU’:
https://www.infosostenibile.it/notizia/ecovillaggi-crescita-per-costruire-un-futuro-alternativo
http://www.nelcuoredelpaese.it/storie/ecovillaggi-tra-utopia-e-realta/

                 

E quando (se) l’Uomo imparerà a rendere se stesso e l’Ambiente più adatto ai cambiamenti climatici, quale potrà essere il suo Futuro?

Gli ecovillaggi potranno rappresentare un modello di ritorno alle origini e insieme un atto rivoluzionario: un’assunzione di responsabilità nei confronti dell’ambiente e una scelta di rigenerazione ecologica, sociale e culturale necessaria per plasmare un futuro e un mondo migliori.