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LE ZONE PROTETTE DEL PARCO ALPI LIGURI

I circa 6.000 ettari del Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri comprendono quattro grandi aree protette, a loro volta incluse o limitrofe a numerosi Siti d’Importanza Comunitaria (SIC), poi divenuti Zone Speciali di Conservazione (ZSC) ai sensi della Direttiva Habitat della Commissione Europea, e Zone di Protezione Speciale (ZPS), definiti nell’ambito di Natura 2000 (rete UE per la conservazione della biodiversità).

Scarica la guida a SIC e ZPS Parco Alpi Liguri

LE AREE PRINCIPALI DEL TERRITORIO PROTETTO

Posta sul confine tra la Provincia di Imperia e la Provincia di Cuneo, l’area è una fra le più interessanti a livello naturalistico grazie all’estesa copertura boschiva, che consente di osservare un’eccezionale varietà di specie arboree; larici (famoso il Bosco delle Navette), pini silvestri, abeti e faggi nascondono inoltre aree carsiche di grande interesse geologico (la forra d’incisione della Gola delle Fascette si sviluppa per circa 600 metri).

Qui nidificano i rapaci, il fagiano di monte, il picchio nero, il gracchio corallino, ma fra i mammiferi predominano anche le popolazioni di camosci.

Grazie alla presenza del Monte Saccarello, che raggiunge i 2.200 metri, è la zona a più elevata altitudine dell’intera Liguria; sulla medesima dorsale, il Monte Frontè arriva a quota 2.152 metri mentre la cima del Monega raggiunge i 1.882 metri.

Da sempre terra di pastorizia e di transumanza, il territorio si distingue per le ampie zone di pascolo, con praterie alpine e antiche malghe; il Monte Saccarello offre all’inizio dell’estate una delle più estese fioriture di rododendri in Europa, mentre il Monte Monega mostra la suggestiva faggeta di Rezzo, la più grande di tutta la Liguria.

Si tratta dell’area forse più imponente, a livello visivo, dell’intera area Parco, con un altissimo grado di biodiversità e numerosi microclimi. La Foresta Demaniale di Gerbonte ospita, nei suoi 622 ettari, pini silvestri e abeti accanto ad aceri, faggi e larici, fra i quali volano il gufo e l’aquila reale, il biancone e il picchio nero.

La straordinaria storia climatica e geologica di queste zone (l’alternanza di periodi glaciali e interglaciali, la vicinanza al mare) hanno contribuito alla formazione di canaloni (come la Gola dell’Incisa), cavità e canali carsici, oltre che alla convivenza di specie vegetali mediterranee e ‘relitti glaciali’.

E’ una foresta demaniale che si estende fra i 1000 e i 1400 metri di altitudine nel Comune di Rocchetta Nervina, proseguendo poi oltre il confine francese. Una delle aree boscate più estese della Regione Liguria, con un’eccezionale biodiversità vegetale: qui clima mediterraneo e continentale si incontrano a pochi chilometri dal mare, offrendo la vista suggestiva di abeti bianchi, faggi e pini silvestri assieme a orchidee e gigli.

La zona è stata suddivisa fra Italia e Francia a seguito dei trattati postbellici del 1947, ma un recente Progetto Interreg ALCOTRA finanziato dalla Comunità Europea ha permesso di attivare una collaborazione transfrontaliera fra il Parco Alpi Liguri e il Dipartimento francese delle Alpi Marittime.

Abeti bianchi, faggi, aceri di monte e pini silvestri si affacciano qui a poca distanza dal mare, al confine tra la Val Nervia e la Francia, ad un’altitudine che va dai 1000 ai 1400 metri; l’ambiente quasi ‘dolomitico’ dell’area è reso ancor più suggestivo dal corso del Rio Barbaira, che qui forma cascate, canyon e piccoli laghi. Notevole è la flora, grazie alle fioriture di orchidee e alla presenza di alcuni endemismi quali l’elegante giglio a fiocco (Lilium pomponium), ma anche fra i mammiferi la foresta vanta l’habitat di specie straordinarie, come il rarissimo gatto selvatico.

Oggi la zona di Testa d’Alpe è Riserva Transfrontaliera, gestita dal Parco Alpi Liguri in collaborazione con le autorità francesi del Dipartimento delle Alpi Marittime.