Tutti i toni del grigio, del verde e dell’azzurro accompagnano i passi dei camminatori nel Parco delle Alpi Liguri: il grigio delle pareti di roccia e della pietra lavorata dall’uomo, il verde tenue dei germogli primaverili e quello più carico del fogliame estivo, l’azzurro del cielo sulla testa e il blu del mare all’orizzonte.
Un nome quasi ossimoro, Alpi-Liguri: vale a dire la montagna in una Regione conosciuta quasi esclusivamente per ciò che offre sulla costa. Eppure questo è il bello: una Wunderkammer all’aperto creata da Madre Natura fra il Piemonte, la Francia e la Riviera dei Fiori; una raccolta di specie floro-faunistiche, endemismi e rarità che farebbe gola al più esigente dei collezionisti. Senza dimenticare che proprio qui, a poco più di un’ora d’auto dalle spiagge, si arriva alle pendici del Saccarello, la cima più alta della Liguria (2.200 m s.l.m.).
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Circa 6.000 gli ettari da scoprire, 8 i Comuni coinvolti, tutti in Provincia di Imperia: Cosio d’Arroscia, Mendatica, Montegrosso Pian Latte e Rezzo in Valle Arroscia, Molini di Triora e Triora in Valle Argentina, Pigna e Rocchetta Nervina in Val Nervia. Un mix straordinario di natura incontaminata e antropizzata, dove la biodiversità dialoga a tu per tu con l’espressione artistica e il lavoro quotidiano dell’uomo, dalla Preistoria a oggi.
Ce n’è per tutti i gusti: foreste che rievocano leggende e paesaggi alpini (Testa d’Alpe, Gerbonte, faggeta di Rezzo), pareti di roccia e cavità sotterranee (Gole delle Fascette e dell’Incisa, falesie di Realdo e Loreto, Grotta della Melosa), paradisi vegetali e botanici (il lariceto delle Navette, i rododendri del Monte Saccarello, il gruppo montuoso Toraggio-Pietravecchia), ma anche punti di avvistamento privilegiati per la fauna (vivono qui, fra gli altri, l’aquila reale, il gallo forcello e il picchio nero, il camoscio, il gatto selvatico e il lupo).
Nulla di più attraente per un escursionista, che nel Parco Alpi Liguri può camminare indietro nel tempo sul mitico Sentiero degli Alpini o lungo la storica Via Marenca, sull’Alta Via dei Monti Liguri e lungo i percorsi di crinale che mozzano il fiato fra ininterrotte catene di cime, orizzonti di mare e borghi medievali. Vera essenza di Liguria.
E non ci si stupisce più se qui i Romani sono arrivati più tardi che altrove: la fierezza un po’ selvatica del popolo antico è rimasta in quello moderno dell’entroterra, che ha continuato a faticare per vincere la resistenza di un territorio bellissimo ma aspro, arrampicandosi su migliaia di muretti a secco per strappare vita alla roccia.
Ovunque nel Parco, se ci si affaccia dai sentieri, si scorgono tracce dell’uomo: villaggi con chiese affrescate, parrocchiali barocche, ponti e malghe in pietra, opere difensive e piccoli musei che portano avanti memorie e tradizioni di una gente abituata al volto meno conosciuto ma più suggestivo e autentico del territorio. Le storie delle antiche contese territoriali, dei passaggi di maestranze artistiche e delle tradizioni locali si intrecciano facilmente alla natura, sulle pagine di un grande libro che il Parco Alpi Liguri ha il compito (e il privilegio) di conservare e valorizzare.